Non è stato Zaccone a volere la B

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FIGC
view post Posted on 29/11/2006, 14:50




Non posso sapere perché la proprietà della Juventus si sia mossa in un certo modo, ma mi sento di dire che la vicenda sia stata abilmente pilotata a cominciare dalla richiesta dell’Avvocato Zaccone, che ha lasciato tutti di stucco. Zaccone non è un incompetente, come molti credono, ma è stato solo un attore di questa vicenda. Bisogna avere, innanzitutto, il coraggio di affermare una realtà: il procedimento di questa estate ha partorito un autentico aborto giuridico. Quando parlo di “aborto giuridico” mi prendo la piena responsabilità di ciò che dico.

Quando si vuole espletare in due settimane un procedimento che richiederebbe almeno sei mesi solo per un corretto iter investigativo, non può che venir fuori un aborto giuridico. Quando si cassa, per motivi di tempo, un grado di giudizio, quando si impedisce agli imputati di portare testimoni, dossier e filmati in loro discolpa, ma li si concede solo 15 minuti per una arringa difensiva, non si può che parlare di aborto giuridico. Quando non si concedono agli avvocati difensori degli imputati i testi integrali delle intercettazioni, adducendo che non sono pertinenti, si può solo parlare di aborto giuridico. Quando, infine, si disassegna un titolo ad una squadra, la Juventus, per assegnarlo ad un’altra squadra, l’Internazionale, prima che sia pronunciato il verdetto del primo iter istruttorio, allora siamo ben oltre l’aborto giuridico.

Non è un problema di giustizia ordinaria o sportiva: in ogni Paese che si definisca civile eventuali pene e sanzioni devono essere commissionate dopo che sia stato verbalizzato un verdetto di colpevolezza, mai prima. E non venitemi a parlare di normative UEFA e di liste da dare alla stessa per le coppe europee: i diritti degli imputati, fra cui quelli di potersi difendere con i mezzi che l’ordinamento mette loro a disposizione, vengono prima di una partita di calcio.

Il punto che mi fa pensare che Zaccone abbia agito su input della proprietà è un altro, e cioè il modo in cui sono stati mossi i vertici dirigenziali della Juventus, con quel finto ricorso al TAR. Come - mi chiedo - tu allontani i dirigenti, praticamente dichiarandoti colpevole, poi assisti inerme e impassibile ad uno scempio mediatico e giudiziario ai danni della tua squadra e poi minacci di ricorrere al TAR? E’ il concetto di chiudere la stalla quando i buoi sono fuggiti, se ci pensate bene. Poi ti fai massacrare senza muovere un dito, ti fai togliere il titolo, fai stilare i calendari per i campionati e le coppe europee e poi minacci di andare al TAR, strombazzando il tutto sui giornali? Sa tanto di mossa politica per placare l’ira dei tifosi, mi pare.

Se Zaccone, che è un uomo di valore ed esperienza, avesse avuto il mandato di evitare il disastro si sarebbe mosso in maniera diversa, nel senso che avrebbe fatto notare queste “anomalie” nel tempo intercorso tra la fine del dibattimento e l’annuncio dei verdetti. Quello, infatti, era il momento buono per minacciare di ricorrere al TAR, quando le sentenze non erano ancora state scritte, ma andava fatto in camera caritatis, chiedendo un incontro con Ruperto, Sandulli e Palazzi, e non di fronte ai giornalisti della Gazzetta. Prego di notare che non sto discettando dell’alta strategia dell’arte forense, ma dei principi basici, dell’ABC della professione, di cose che si insegnano ai ragazzi che vengono in studio a fare praticantato: se tu, avvocato difensore, ritieni di avere delle armi da giocare, chiedi un incontro con il giudice e con il Pm, nel periodo che intercorre tra il processo e il verdetto, e gli fai notare che, se il responso sarà giudicato troppo severo, le userai. E qua di armi ce ne erano in quantità industriale.

Poi, di fronte al fatto compiuto, chi si prende la responsabilità di fermare una macchina che macina miliardi di euro, tanto da essere la sesta industria del Paese? Io, per conto mio, posso solo ribadire il concetto già espresso: una penalizzazione di 8/10 punti, una multa e la squalifica di Moggi e Giraudo per 10/12 mesi, questa era la pena congrua, a mio parere. Ogni parallelo con la vicenda del 1980 è improponibile: qua non ci sono tracce di illecito, né denaro o assegni. L’illecito ambientale non è un reato contemplato da nessun codice, a meno che non si parli di inquinamento atmosferico...
 
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